Baia Terme

Baia fu il centro flegreo residenziale per antonomasia, ambito dalle più eminenti personalità romane e prescelto dalla famiglia imperiale stessa per la salubrità del clima e le proprietà terapeutiche delle sue acque… ed è lì che vi porteremo:  nella più vasta e cospicua testimonianza composta dall’articolato complesso architettonico delle cosiddette Terme, nel quale è da riconoscere ciò che resta del Palatium imperiale.

Il complesso, nel quale è possibile distinguere vari nuclei edilizi e diverse fasi costruttive, si dispiega scenograficamente lungo il pendio della collina con una serie di terrazze, scalinate, porticininfei, e con ardite soluzioni architettoniche, come nelle Terme di Sosandra e nelle tre sale denominate dalla letteratura antiquaria napoletana “Tempio di Diana,Tempio di Mercurio” e “Tempio di Venere.

Il primo era un grande ambiente dove venivano raccolti i vapori provenienti proprio dal terreno sottostante caratterizzato da una colossale cupola ogivale, oggi crollata per metà, adornato da marmi pitture di caccia. Il secondo, detto anche “truglio” per la sua forma circolare, era un frigidarium per i bagni freddi.

Dalle descrizioni seicentesche risultava composto da sei nicchie con una volta circolare, dotata di un lumen centrale. Infine il terzo, a pianta ottagonale, infossato nel terreno, era dotato di otto finestroni ad arco ribassato all’interno dei quali correva un ballatoio che affacciava sulla piscina.

Deve il nome a Scipione Mazzella che affermò di averne ritrovato la statua con le sembianze della dea. Un’oasi romana che tutt’ora racconta eventi e suscita emozioni riportandoci indietro nel tempo.