Capodimonte

Nel 1738 Carlo di Borbone affidò a Giovanni Antonio Medrano la costruzione della nuova reggia sulla collina di Capodimonte, nella quale sistemare il grande patrimonio artistico ereditato dalla madre, Elisabetta Farnese. Ferdinando II, salito al trono nel 1830, portò a termine l’edificio affidandone l’incarico ad Antonio Niccolini. Agli inizi del XX secolo il palazzo divenne residenza dei duchi d’Aosta, quindi, nel 1920, fu trasferito al demanio nazionale.

L’edificio a pianta rettangolare, con tre cortili interni, raccoglie le collezioni, circa 20.000 oggetti. Il piano nobile ospita, nell’ala meridionale, l’Appartamento storico, riflesso del gusto dei sovrani avvicendatisi sul trono di Napoli, tra questi ricordiamo il Salottino di Porcellana, realizzato fra il 1757 e il 1759 per la Reggia di Portici dalla Real Fabbrica di Capodimonte e qui trasferito nel 1866.

Nell’opposta ala, la Galleria Farnese composta dalla straordinaria collezione iniziata da Paolo III, accresciuta a Parma e Piacenza dal ramo ducale con dipinti, sculture, disegni e preziosità artistiche. Un percorso di 23 sale che in successione cronologica ci accompagna nel mondo della pittura italiana e internazionale: dal ‘400 al ‘600 con un ingente nucleo di pittura fiamminga, la collezione di Velletri del cardinale Stefano Borgia e gli oggetti d’arte riuniti come in una “camera delle meraviglie”. Completano il percorso la Galleria delle porcellane, con preziosi esemplari delle Reali Fabbriche di Capodimonte e di Napoli, l’Armeria farnesiana e l’eclettica, tardo-ottocentesca Collezione De Ciccio con maioliche, porcellane, vetri veneziani, avori, smalti, paramenti sacri, tessuti, argenti, bronzetti, pastori siciliani e reperti archeologici.

Al secondo piano, la Galleria Napoletana raccoglie un vasto patrimonio, in parte proveniente dai più importanti complessi religiosi di Napoli e provincia, che illustra l’evoluzione dell’arte a Napoli fra Due e Settecento, spicca l’opera del Caravaggio, ovvero la Flagellazione di Cristo alla colonna.

Infine la Galleria dell’Ottocento espone la produzione artistica nell’Italia meridionale postunitaria, ai quali si sono aggiunte opere di maestri non napoletani e stranieri. Tra il secondo e il terzo piano è invece dislocata la collezione d’Arte Contemporanea. 

Un Museo vera oasi dell’Arte italiana, all’inizio del Parco del Sanfelice.