Brividi d’Estate

Perché raccontare storie di fantasmi? Perché leggerle o ascoltarle? Perché trarre piacere da storie che non hanno nessuno scopo tranne quello di spaventare?
Non lo so. Non del tutto. È una tradizione che risale a tanto tempo fa. Abbiamo storie di fantasmi dall’antico Egitto, dopo tutto, storie di fantasmi nella Bibbia, storie di fantasmi da Roma (insieme a lupi mannari, casi di possessione demoniaca e, naturalmente, più e più volte, di streghe). Abbiamo raccontato storie di alterità, della vita oltre la tomba, per un lungo periodo; storie che fanno formicolare la carne e rendono le ombre più oscure e, cosa più importante, che ci ricordano che viviamo e che vi è qualcosa di speciale, qualcosa di unico e straordinario nell’essere vivi.  (Neil Gaiman)

Brividi d’Estate è un percorso serale per portarci alla scoperta delle ANIME PERDUTE di Napoli tra vicoli e piazze, palazzi storici e porticati, sotto le case infestate e i portoni “che celano” insidie storico-spettrali. Lungo il percorso racconteremo di spiriti vaganti, di demoni, di alchimisti, di maghi, di jettatura e di creature mostruose, che hanno segnato la storia della città: come la Strega di Port’Alba e la storia d”o Muratore ‘e Via Tarsia, passando agli Spiriti di Via Duomo, tra malefici e sortilegi.

Perché non raccontare del Cane Bianco e le anime protettrici, dell’invitato speciale al matrimonio di Lucia, del pittore di Vico Cinquesanti e di tante tante storie che ci riporteranno bambini in una favola della notte… che mette brividi!

La paura è una cosa meravigliosa, in piccole dosi. Viaggi nel buio sul treno fantasma, sapendo che alla fine le porte si apriranno e che, ancora una volta, tornerai alla luce del sole. È sempre rassicurante sapere che sei ancora qui, ancora al sicuro. Che non è successo nulla di strano, o quasi. È bello essere di nuovo un bambino, per un po’, e provare paura – non per governi, o regolamenti, né per l’infedeltà o per i contabili o per guerre lontane, ma per fantasmi e cose che non esistono, e che anche se esistessero, non potrebbero farci alcun male. (Neil Gaiman)