S. Chiara

Altro che “avere il cuore scuro e triste” citando la canzone Munastero ‘e Santa Chiara di Galdieri-Barberis perché durante questa passeggiata d’arte si potrà scoprire un mondo meraviglioso in cui silenzio e storia sono dipinti sulle maioliche dei fratelli Massa.

Alle spalle della gotica Basilica di Santa Chiara, si nasconde uno straordinario esempio dell’arte napoletana delle riggiole, dipinte a mano con i colori della città, dalle botteghe del ‘600, in cui ci si immerge nel paradiso delle monache di un tempo. Intorno al chiostro un gioco di luci e ombre ci accompagnano alla scoperta degli affreschi che adornano le pareti della struttura di fronte al curatissimo giardino sopraelevato.

Una porta ci proietta nel Museo diocesano della chiesa con le opere recuperate dopo il disastroso scoppio della bomba americana del 4 agosto 1943 nonché dei reliquiari, busti e marmi. Un’altra entrata, invece, custodisce l’area archeologica: stabilimento termale di una Domus patrizia.

Per passare poi  alla sala della Biblioteca e quella del Presepe napoletano con pastori del ‘700 e dell’800. Continuando per la cittadella del Monastero si entra, infine, nella maestosa e solenne, gotica chiesa che conserva quella spiritualità che si vive sulle poche tracce testimonianze dell’incendio e degli affreschi che ci furono. Una cappella dopo l’altra, e le tracce dell’antico fasto si leggono con delicata emozione. Spiccano le Cappella barocche di San Francesco e quella dei Borbone. meravigliosi i sepolcri sull’altare maggiore dei sovrani d’Angiò, e gli affreschi e maioliche della sagrestia e altre stanze.