Duomo

Il Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta sorge in una piazzetta contornata da portici, e ingloba, come delle cappelle laterali, altri due edifici di culto sorti autonomamente: la Basilica di Santa Restituta, e il Battistero di San Giovanni in Fonte, più antico d’Occidente. Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sia da un punto di vista artistico, essa è di fatto la sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco, che sotto un profilo culturale, ospitando infatti tre volte l’anno il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro.

La facciata della cattedrale fu ricostruita più volte nel corso dei secoli, incastonati tre portali gotici e tre cuspidi, ornate da sculture in marmo, in corrispondenza di ognuna delle tre navate.

L’interno, con pianta a croce latina, arricchito da marmi preziosi ha sulle pareti della navata principale i dipinti di Luca Giordano raffiguranti Apostoli e Dottori della Chiesa e i Santi Patroni di Napoli. Sui sedici pilastri, invece, sono sistemate le edicole con i busti dei primi sedici vescovi della città, scolpiti tra il Seicento e il Settecento. Coperto dal soffitto a cassettoni ligneo e dorato seicentesco con dipinti della scuola tardo manierista.

Tantissime cappelle con grandi opere d’arte di Cosimo Fanzago, Lorenzo Vaccaro, Pietro Bernini, Pietro Cavallini, Lello da Orvieto, De Matteis, Dionisio Lazzari, Solimena.

Sotto all’altare si può visitare la cappella rinascimentale, detto succorpo, voluta dal cardinale Oliviero Carafa nel 1497 che, proprio in quell’anno, riportò in città le reliquie di san Gennaro, dall’831 e fino ad allora nascoste nel santuario di Montevergine ad Avellino e oggi lì deposte.

Nel Duomo inglobata vi è la più antica basilica napoletana Santa Restituta. La fondazione della basilica, in origine dedicata al Salvatore, è attribuita all’imperatore Costantino nel IV secolo. Accanto a essa, per volere del vescovo Stefano I, alla fine del V secolo fu edificata la basilica di Santa Stefania, poi rimaneggiata, dopo un incendio. Particolare è il mosaico Madonna del Principio, dell’omonima cappella, realizzato nel 1322 da Lello da Orvieto.  Da questa si entra al Battistero di San Giovanni in Fonte, costituito da piccoli conci di tufo e coperto da una cupola con calotta estradossata con una copertura di mosaici, datati al V secolo, raffiguranti scene del vangelo e i quattro evangelisti.

Di fronte, irradiata di luce solare che scivola sui marmi e metalli preziosi la Reale Cappella del tesoro di San Gennaro. Si tratta di una delle massime espressioni artistiche della città, sia per la concentrazione ed il prestigio delle opere in esso custodite, sia per il numero di artisti di fama internazionale che hanno partecipato alla sua realizzazione. Le decorazioni pittoriche e ad affresco dell’interno, eseguite prevalentemente dal Domenichino e dal Lanfranco e da Jusepe de Ribera. Tra il cancello organo del Fanzago e i tanti busti argentei dei patroni, uniti allo straordinario paliotto del Vinaccia, spicca il busto argenteo dorato del santo.

Un’apoteosi di opere, con la sagrestia e le altre stanze della chiesa rendono la Cattedrale di Napoli un’isola di arte su cui bisogna attraccare per conoscere la cultura partenopea.