Zevallos

“Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.” – Stendhal

… e su quella strada vi è Palazzo Zevallos Stigliano. Eretto tra il 1637 e 1639 da Cosimo Fanzago su volontà della famiglia spagnola degli Zevallos, duchi di Ostuni, poi attraverso compravendite e eredità passò nella dote di Giovanna, che sposò il principe di Sonnino, don Giuliano Colonna, ed Elisabetta, che sposò don Carlo Carafa di Stigliano, marchese di Anzi. Fu con queste nozze, interessate dal legame con due importanti casati nobiliari di Napoli, che mutò la proprietà dell’edificio, attribuendola così nel 1688 alla famiglia Colonna Stigliano.

Il palazzo vide importanti restauri e modifiche sia degli ambienti interni che della facciata principale con la presenza di grandi artisti tra cui Luca Giordano.  Ma con il banchiere Forquet furono chiamati a lavorare Gennaro Maldarelli e Giuseppe Cammarano, fino ad essere acquistata dalla Banca Commerciale Italiana.

Tra le varie sale come quella degli Amorini, degli Stucchi e quella Pompeiana, sono conservate 120 opere di grande pregio tra pitture, disegni e sculture che vanno dal Seicento napoletano a quelle dell’Ottocento facenti parte della scuola di Posillipo e Resina, fino ad arrivare a sculture e disegni a matita e carboncino di Vincenzo Gemito. Ma spiccano due fra tutte le opere: Sansone e Dalida della Gentileschi e l’ultimo dipinto di Caravaggio  

Il Martirio di Sant’Orsola”.