S. Giovanna Antida

Santa Giovanna Antida Thouret, patrona di Napoli, è stata una religiosa francese, fondatrice della congregazione delle Suore della Carità.

Seguì da giovanissima le idee di San Vincenzo de’ Paoli a Parigi, ma dovette abbandonare la congregazione nel 1789, a causa dello scoppio della Rivoluzione francese.

Dopo un breve esilio in Svizzera e Germania, si stabilì di nuovo nelle sue terre a Besançon, dove aprì una scuola per fanciulle povere. L’11 aprile del 1799 diede vita ad una nuova congregazione, detta delle Suore della Carità, che, anche grazie all’appoggio di Letizia Ramolino, madre di Napoleone I, si diffuse rapidamente in Francia, Svizzera, Savoia e a Napoli.  Entrata in conflitto con l’arcivescovo di Besançon Gabriel Cortois de Pressigny, la Thouret si ritirò a Napoli, presso il Monastero di Regina Coeli, dove si spense nel 1826.

La sua salma è esposta nella Chiesa di Santa Maria Regina Coeli. Monastero e chiesa venne costruito per le canoniche regolari lateranensi, ad opera di Giovanni Vincenzo Della Monica, secondo altri a Giovanni Francesco di Palma. La costruzione della chiesa fu conclusa nel 1594 sotto la supervisione di Luciano Quaranta. Molte altre trasformazioni si avranno nel ‘600 e durante il ‘700.

L’entrata è preceduta da una doppia rampa con pronao sorretto da pilastri e arcate, ed è stato affrescato dal pittore fiammingo Loise Croys, su quella che resta una facciata austera cinquecentesca; ad arricchire dilato si erge il campanile ottagonale. L’interno arricchito con opere di Massimo Stanzione, Luca Giordano, Micco Spadaro, Giovanni Battista Beinaschi, Pietro del Po’ e Girolamo Cenatiempo. Di rilievo anche la grande tela di Antonio Dominici, raffigurante La Resurrezione di Lazzaro, che si ammira sulla controfacciata.

l chiostro, la cui entrata è in vico San Gaudioso, custodisce i busti di San Vincenzo de’ Paoli e di Santa Giovanna Antida Thouret, opera modificata dall’architetto Picchiatti, su cui affacciano le celle delle religiose lungo i due lati, al centro del giardino una fontana e alla fine del chiostro una Farmacia-spezieria creata dalla Santa Fondatrice. Infine, il salottino all’ingresso con affreschi settecenteschi di straordinaria manifattura, unito al meraviglioso Refettorio.