Capri

L’imperatore Tiberio governava da Capri quel mondo antico di cui il Mediterraneo era il «centro», libero di realizzare qualsiasi capriccio della sua immaginazione. Aveva la certezza fisica di essere il vero padrone di tutto ciò su cui il suo sguardo poteva spaziare.                                                                                                                                                                                   (Richard Newbury)

Villa Jovis o di Giove  è situata sulla vetta del monte Tiberio sull’isola di Capri, famosa per essere stata sia la dimora dell’imperatore romano Tiberio Giulio Cesare Augusto sia il palazzo del governo di Roma negli anni tra il 26 e il 37 d.C.

Essa è situata in posizione del tutto strategica, sul monte Tiberio, promontorio orientale dell’isola, a 334 metri sul livello del mare. Dalla sua posizione sublime si possono osservare l’isola di IschiaProcida, il golfo di Napoli, la penisola sorrentina e quindi il golfo di Salerno fino alla terre del Cilento. La scelta di venire a Capri ed abitare a Villa Jovis non fu casuale, fu proprio in ragione della sua incolumità.

Negli ambienti di corte la decisione del suo trasferimento verso l’isola delle Sirene venne accolta dalle classi nobili, le alte cariche militari e del Senato con grande soddisfazione. La sua assenza da Roma per curarsi appunto “la salute” venne considerata come una saggia decisione, decisione che tuttavia ancora oggi è rimasta un grande mistero.

Durante la sua permanenza sull’isola di Capri ordinò la modifica e la costruzione di altri palazzi intorno ad essa: tra i più noti vi è quello di Palazzo a Mare, altrimenti noto come «Bagni di Tiberio». Nella stagione estiva si trasferiva qui: proprio in questo suo quartiere marittimo, dove l’imperatore amava fare il bagno. Gli architetti che progettarono gli ampliamenti della già esistente villa Jovis, per rendere il soggiorno dell’imperatore confortevole, si trovarono di fronte al grande problema dell’approvvigionamento idrico. L’acqua potabile, abbondante nei bassi rilievi dell’isola, scarseggiava a quote superiori. Già da qualche decennio prima che l’imperatore lasciasse Roma, vennero quindi costruite due o più cisterne di grande capienza disposte nelle fondamenta della Villa Jovis. Quest’opera unica e ben concepita rese possibile la raccolta di grandi volumi di acqua piovana, così da renderne possibile l’erogazione in aree dell’isola meno accessibili, sia durante l’epoca romana che nei secoli successivi.

Scoperta dagli archeologi Norbert Hadrawa Amedeo Maiuri, villa Jovis ha suscitato un grande interesse tra gli studiosi di tutto il mondo soprattutto per il suo ruolo svolto durante la permanenza degli antichi romani sull’isola di Capri. Da questa e altre isole egli governò per ben 11 anni.

Villa Jovis venne riscoperta nel XVIII secolo sotto il regno di Carlo di Borbone e subì dei devastanti scavi durante i quali vennero asportati molti preziosi pavimenti in marmo. Un intervento di recupero nel 1932 diretto dall’archeologo Maiuri: in cui furono rimosse le macerie che si erano nuovamente accumulate sulle rovine della villa, che ne risultarono rivalorizzate.