Carmine

Chi non ha mai pronunciato o sentito pronunciare almeno una volta: ‘Mamma do’ Carmene!’.

Quella che può sembrare l’urlare il nome invano della Madre di Dio, per i napoletani è un conforto, un rifugio e un protettivo che da subito, da piccini, si impara come tale. Non è una bestemmia, è pura esclamazione popolare che serve all’individuo per sentirsi avvolto come il ‘divino figlio’ nelle braccia di colei che intercede e protegge. 

Una passeggiata alla scoperta della meravigliosa ed artistica Basilica Madonna del Carmine, delle sue opere e delle vicende storiche legate alla figura del rivoluzionario Masaniello con la sua tomba e di Corradino di Svevia, nonché i Martiri della Repubblica del 1799. Infine il Crocifisso do’ Scummuoglio con i suoi miracoli e il Lavinaio con le sue donne popolane.

Con la sua facciata che risale al 1766 ed elaborata dall’architetto Giovanni del Gaizo, e il suo campanile, opera di Giovan Giacomo Di Conforto, innalzato nel 1615 e terminato dal domenicano fra Giuseppe Nuvolo, che raggiunge un totale, comprensivo il globo in rame con croce di 110 metri.

Insomma, una storia da scoprire con la benedizione della Madre di Dio!