S. Leucio

Passando l’Arco Borbonico ovvero il portale d’accesso al Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio si entra nella testimonianza di preesistenza alle seterie realizzate nel settecento. 

San Leucio fu costruito sul feudo dei conti Acquaviva-Caetani di Caserta noto come Palazzo del Belvedere.  Annesso vi era anche un casino da caccia che fu restaurato poco più tardi da Francesco Collecini. Nel 1750, i possedimenti passarono ai Borbone di Napoli, e il feudo divenne un romitorio per i reali, in cui Ferdinando IV si ritirava, stanco del caos e degli intrighi della corte reale casertana.

Dopo la morte del figlio Re Ferdinando diede vita in questo luogo ad una comunità autonoma (chiamata appunto Ferdinandopoli) dove oggi è possibile vedere nel Belvedere di San Leucio, i suoi appartamenti reali, il giardino all’italiana e l’annesso Museo della Seta, dove è possibile visitare i macchinari del Settecento col quale si tesseva la seta diventata famosa in tutto il mondo tanto da arrivare ad arredare la Casa Bianca, Buckingham Palace e il Palazzo del Quirinale. 

All’interno opere d’arte di rilievo come gli affreschi di Fedele Fischetti sul mito di Bacco ed Arianna e la grande vasca in marmo di Mondragone al centro di una sala decorata con soggetti dell’antichità classica. La fontana con tritoni e delfini è opera di Solari nel 1794.

Il museo conserva alcuni macchinari originali, ancora funzionanti, per la lavorazione della seta che mostrano tutte le fasi della produzione con gli antichi telai restaurati ed azionati da una ruota idraulica posta nei sotterranei del palazzo. È inoltre possibile visitare su richiesta anche la “Casa del tessitore”, esempio di abitazione coloniale d’epoca.