Maschio Angioino

Simbolo di Napoli, il Maschio Angioino denominazione popolare e più conosciuta rispetto al suo nome storico di Castel Nuovo, si erge sulla collinetta con alle spalle il maestoso Vesuvio e il Golfo di Napoli con il suo porto.

La costruzione del suo nucleo antico fu voluta da Carlo I d’Angiò che nel 1266 salì al trono nel Regno di Napoli, e che volle la costruzione quale reggia sull’antico territorio e chiesa di S. Maria a Palatium. Inserito in uno spazio visivo e strategico tra gli altri due castelli Castel dell’Ovo e Capuano, l’opera fu assegnata all’architetto francese Pierre de Chaulnes che in solo tre anni riuscì a costruire il Castrum Novum. Con il successore Carlo II lo Zoppo finalmente la famiglia reale abitò con la sua corte la nuova residenza, che fu ampliata e abbellita. in particolare fu in quegli anni teatro di un evento celebre ovvero nella Sala dei Baroni vi fu la rinuncia di papa Celestino V e l’elezione di Bonifacio VIII.

Con l’ascesa al trono di Roberto il Saggio, nel 1309, il castello divenne un notevole centro di cultura, grazie al suo mecenatismo ed ospitò importanti personalità della cultura del tempo, come i letterati Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio ed i più famosi pittori dell’epoca vennero chiamati ad affrescarne le pareti: Pietro Cavallini, Montano d’Arezzo, e soprattutto Giotto che nel 1332 per la Cappella Palatina.

Nel 1443 Alfonso d’Aragona, che aveva conquistato il trono di Napoli, stabilì nel castello una corte, tale da competere con la corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico e la fortezza venne completamente ricostruita nelle forme attuali. La ristrutturazione fu affidata all’architetto aragonese, Guillem Sagrera, che inserì cinque torri rotonde merlate. Al centro all’ingresso quale simbolo di potere regale venne inserito l’arco trionfale, capolavoro del Rinascimento napoletano ed opera di Francesco Laurana. Altro evento di grande rilievo si ebbe con re Ferdinando I e la congiura dei baroni ordita contro il figlio Alfonso erede al trono. Nel 1486 il re invitò tutti i congiurati in questa sala col pretesto di una festa di nozze, che segnasse il superamento delle ostilità e la definitiva riconciliazione con i baroni, ma una volta sbarrate le porte furono tutti arrestati e condannati a morte

Ma la storia è ancora lunga e nasconde segreti massonici, opere d’arte e fantasmi… sia nelle sale che nel museo con le sue opere d’arte… quindi non ci resta che attraversare il ponte sul solcato antico, superando le grinfie del coccodrillo e scoprire un mondo meraviglioso.