Caravaggio

Michelangelo Merisi nacque nel borgo di Caravaggio il 28 settembre 1573.

“Non può sorprendere che, per una vicenda tormentosa e sciagurata come quella del Caravaggio, gli storiografi del Seicento più romanzevole e del più romantico Ottocento si industriassero a trasformare ogni passo, fin dai principi, ad uso di un ritratto spiccatamente popolare (ciò che per essi suonava “plebeo”) e cioè adatta a spiegare la spregiudicata e, si diceva, ‘indecorosa’ naturalezza dell’artista. Fu così che il Caravaggio, già da ragazzo, in Lombardia si tramutò in figlio di muratore, in rimestatore di calcine e preparatore di colle per gli imbianchini milanesi. Il resto della sua vita, soprattutto negli anni di Roma, Napoli e Malta non aveva certo bisogno di esser rinforzato nelle tinte, ma pure non si mancò di farlo e persin la sua morte, per ragioni di corrispondenza simbolica, si amò fissare un anno prima del vero.”                                                       (Roberto  Longhi in Caravaggio)                                                                              

Ma quante verità sono celate e quante mistificazioni sono state create e scritte per ‘parlare’ di Caravaggio?

Questo spettacolo non intende seguire la vita del protagonista, ne indagare sul suo operato, ma entrare in una visione emozionale con uno sguardo mistico, leggero e sentimentale dell’uomo e del pittoreDel peccatore cosciente del suo operato e che di esse si nutre e s’imbatte ogni volta che sa’ di essere nel peccato. I protagonisti dei suoi dipinti sono le sue confessioni silenti che riscattano la sua anima tormentata e la sua carne in tribolazione.

CARAVAGGIO IL PENTIMENTO DI UN PITTORE è una confessione dell’artista che tinta dopo tinta, luce dopo luce, pennella la sua anima di acqua che rischiara il suo ultimo peregrinare sulla Terra. Gli ultimi divengono protagonisti mistici e inconsapevoli confessionali agli occhi di un Dio, che da sempre Michelangelo Merisi ha cercato nella sua travagliata vita.