Capuzzelle

Napoli può essere definita la città delle chiese e tra queste vi sono alcune che si sono dedicate al culto dei morti, o meglio di pregare per le anime dei defunti. Uno degli esempi più conosciuti è la Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco, detta anche “la Chiesa delle Capuzzelle”, o chiesa d”e cape ‘e morte”, il luogo principale dove si concentra il culto delle anime pezzentelle.

Il legame con la morte fu alimentato in larga parte dal clima della Controriforma del ‘600, che sosteneva il principio delle anime purganti, ovvero di coloro che dovevano essere purificate, attraverso l’intercessione di preghiere e messe a suffragio, per salvare  le anime dei morti in sosta al Purgatorio, e aiutarle ad espiare i peccati e salire al Paradiso.

La Chiesa nacque per desiderio di una congregazione nobiliare laica nel 1604, che raccoglieva fondi per aiutare le persone più bisognose, ossia per garantire messe a suffragio e sepolture per i loro defunti, il Pio Monte della Misericordia. Nata dall’ingegno dell’architetto Giovan Cola Di Franco e da Giovan Giacomo Di Conforto, fu chiamata ad Arco per la presenza di un arco posto poco vicino all’incrocio. Oggi la struttura è composta da un Museo, la chiesa e l’ipogeo o chiesa inferiore dove i particolari della decorazione marmorea e stucchi è composta di fregi allegorici che simboleggiano l’aldilà, oltre che i teschi e le ossa sul portale d’ingresso e nelle nicchie.

Ultima attrazione ‘esoterica’ è l’edicola che conserva colei che allevia le sofferenze sentimentali dei visitatori, o di chi vuole trovare l’amore, la capuzzella di Lucia, la sposa cadavere… ma questa storia è da raccontare in questo luogo sacro e profano.