Castel Sant’Elmo

Castel Sant’Elmo è un castello medievale costruito sull’eremo del Vomero, un tempo denominato Paturcium e dove sorgeva una chiesa dedicata a Sant’Erasmo (da cui EramoErmo e poi Elmo).

Questo possente edificio fu ricavato in parte dalla viva roccia di tufo giallo napoletano, e trae origine da una torre d’osservazione normanna chiamata Belforte. Per la sua importanza strategica, il castello è sempre stato un possedimento molto ambito sia per la sua posizione a 250 m s.l.m. e sia perché può controllare tutta la città, il golfo, e le strade che dalle alture circostanti conducono alla città.

Nel 1329 Roberto il Saggio ordinò al reggente della Vicaria, Giovanni de Haya, la costruzione di Palatium castrum sulla sommità della collina di Sant’Erasmo. Gli architetti incaricati del lavoro furono Francesco de Vico e Tino da Camaino e poi sostituito da Attanasio Primario. I lavori furono ultimati nel 1343 sotto il regno di Giovanna I d’Angiò.

Il castello ha avuto una lunga storia di assedi: nel 1348, dopo l’efferato omicidio di Andrea di Ungheria, ebbe il battesimo del fuoco con il suo primo assedio da parte di Ludovico di Ungheria, giunto a Napoli per vendicare il fratello. Il castello fu un ambito obiettivo militare quando francesi e spagnoli si contesero il Regno di Napoli. Don Pedro de Toledo lo fece ricostruire nel 1537 su sollecitazione dell’imperatore Carlo V. I lavori furono curati dall’architetto Pedro Luis Escrivà, il quale effettuò una fortificazione dell’intera altura di San Martino. Nel 1587 un fulmine, caduto nella polveriera, fece saltare in aria buona parte della fortezza uccidendo 150 uomini ed arrecando danni al resto della città.

Questa insolita struttura militare priva di torrioni, che suscitò molte critiche al momento dell’edificazione, è risultata negli anni molto funzionale è cinta da un fossato e dotata di una grande cisterna per l’approvvigionamento d’acqua. Prima del fossato sorge una piccola chiesa dedicata, nel 1682 dagli spagnoli dedicata a Nostra Signora del Pilar.

Dal 1860, allontanatosi l’ultimo presidio borbonico, Castel Sant’Elmo è stato adibito a carcere militare fino al 1952.  I lavori, durati sette anni, hanno reso possibile il recupero dell’originaria struttura, rendendo visibili gli antichi percorsi, i camminamenti di ronda e gli ambienti sotterranei.